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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



domenica 29 maggio 2011

Niente esami, siamo svedesi !


A differenza di quello italiano, il sistema scolastico svedese non prevede esami di maturità. Tutto quello che un giovane deve fare per diplomarsi è spassarsela l’ultimo giorno di scuola insieme ai compagni di classe. Si chiama Studenten ed è il party a cielo aperto con il quale fino a notte fonda i ragazzi di Stoccolma dicono addio per sempre ai banchi del liceo. Dopo una colazione alcolica a base di champagne e il saluto ai professori, al suono della campanella ha finalmente inizio la festa. Le ragazze in rigoroso abito bianco e i cavalieri in completo blu e berretto da marinaio, raggiungono le vie del centro per sfilare sui grandi carri affittati per l’occasione. C’è chi strizza l’occhio ai passanti e chi lancia baci alla folla incuriosita. Per ore si dimenano in danze sfrenate sui palchi itineranti e poi al tramonto si ritrovano nei club. Non avranno le occhiaie di chi ripassa Ovidio, né l’incubo della terza prova, però non c’è che dire: la maturità se la sudano anche loro.


Pubblicato su A, num.22, giugno 2011

sabato 21 maggio 2011

c o n - t r a p (p) a s s o


Per chi si stesse chiedendo come mai non dia segni di vita, per chi fa capolino sul mio blog e non trova aggiornamenti, per chi tutto sommato non si sta neanche tanto male senza Cuorediseppia: eccomi qua!
Che saltello sul letto allentando le molle.
Sono qui! Come un pesce lunare estratto appena dall’acqua.
Al volteggio con un triplo carpiato. Guizzo in aria che è una gioia.
Quasi volessi, con un balzo, prender fiato e poi tornare in apnea.
Ci sono! Tutta intera per ora.
Muscoli tesi, ore di sonno arretrato e un’agenda che scoppia.
La mia dolce estate ha il sapore della vendetta.
Tanto ho oziato placidamente in questi anni, tanto ora arranco.
Il mio lavoro. Il colloquio per un master che sogno.
Il matrimonio della mia migliore amica, la laurea di Ro.
I pezzi in coda da inviare al giornale.
Le nuove storie da collazionare.
Un nipotino che galleggia ancora e fra poco mi farà ciao.
Una chiamata importante. Un impiego a Dubai.
Fino ad agosto non ho programmi.
Sono stata programmata.


In foto: Ed Ruscha, Then and Now

lunedì 9 maggio 2011

Ahi serva Italia

- Qui è così, è sempre stato così, funziona così!
E all'improvviso realizzi che non sarai tu a cambiare il mondo.
Non da un piccolo ufficio, di un piccolo Comune,
di un'Italietta sfracellata.
Nonostante i tuoi sforzi, non sei l'Altissimo.
Ti diranno che è giusto fregarsene, chiudere un occhio,
passarci sopra.
Lo fanno tutti.
Assenteisti, inadempienti, disonesti, macché! Impiegati.
E tu stagista.
Un ideale ostinato e gli occhi gonfi di lacrime.
Non chiedetemi perchè voglio andare via,
potrei domandarvi cosa vi trattiene ancora qui.

martedì 3 maggio 2011

[ Oltre le gambe c'è di più ]


Le svedesi non devono chiedere mai. E non perché siano belle da far invidia. Il paese in cui vivono continua ad offrire loro innumerevoli possibilità di affermazione personale, l’accesso alle più alte cariche pubbliche e un’adeguata riconoscenza sociale. Sono mamme e donne in carriera, ai vertici di grandi multinazionali o impegnate nella politica (la metà dei membri del Parlamento è composta da donne). Con una consapevolezza di sé acquisita fin da giovanissime e sulla quale investono nelle relazioni con l’altro sesso. Il mito della ragazza facile e disinibita, preda arrendevole di fronte alle avances del maschio latino, non è che un’illusione. Le giovani di Stoccolma difficilmente si lasciano avvicinare o assecondano scontati approcci. Odiano i compromessi e, quando vogliono, sono loro a guidare il gioco. Qui non fa paura, tutto questo potere declinato al femminile. Nemmeno a me che le osservo ammirata. Per adesso non c’è Ruby che tenga. Viva le donne! Viva le belle donne!

In foto: Frida Gustavsson
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