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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



venerdì 19 agosto 2011

Piccole tate crescono


Come molti miei coetanei a digiuno dal posto fisso, alle prese con orari flessibili ed impieghi part-time, anch’io quest’anno riciclo le ferie: mi prendo una pausa per lavorare. Protezione spf 50, bikini ed occhiali da sole, la mia divisa non richiede altro. Sette e 11 anni l’età dei miei datori di lavoro per i quali ho preso un volo di sei ore dall’Italia. Non c’è sveglia o orario stabilito. La giornata è scandita da una serie di tuffi in piscina e gelati assaporati all’ombra di una palma.
A pochi passi, l’acquario più grande d’Arabia. Squali, razze e pesci scorpione sfilano ogni giorno minacciosi dall’altra parte del vetro. Mario resta incantato dai delfini. Mary prende accordi con l’istruttore per l’immersione nelle vasche. Io per un po’ faccio fatica a lasciarmi andare. Ad abbandonarmi all’idea che non c’è treno da prendere, nessuna pratica d’ufficio in sospeso. Poi slaccio l’orologio e raggiungo i piccoli in acqua. Prima avrei saputo tutto sul moto delle onde, ora so come cavalcarle.


Pubblicato su A, num. 34, agosto 2011

domenica 7 agosto 2011

n o n d i s o l o s u s h i


La parata del Gay Pride ha diviso in due la città. Sospeso per qualche ora anche il 69, l’autobus che avrebbe dovuto riportarmi indietro dopo una giornata passata a sgambettare per le vie del centro. E invece niente. Buste della spesa in spalla, dopo la metro, un bel tratto (in salita) a piedi e poi finalmente Gardesgatan. Un’occhiata amara al vuoto che l’albero di noce ha lasciato dopo essere stato abbattuto e poi a casa.
Non so quale ne sia la ragione, che abbiano qualità benefiche o vagamente allucinatorie, il punto è che ogni volta che entro in contatto col cardamomo e la cannella si ravviva in me un vorticoso stato di pace, l’aponìa, alla quale Epicuro accennava farneticando, una perpetua estasi di Santa Teresa.
Fatto sta che ho ceduto. E non solo alla kanel. Serata memorabile da Herman’s (vi dice niente?). Vista impagabile, ambiente intimo e frizzante allo stesso tempo, cibo (tutto rigorosamente vegetariano) da lode con menzione di lode e lode perché la menzione era da lode. Sto programmando il ritorno, mi sembra doveroso. In compenso Akki Sushi è/ha chiuso. Spaesamento totale, un’incredibile voglia di mandare a fanculo qualcuno, respiro zen, posizione della rondine in picchiata, ripiegamento delle forze voraciche da Roppongi.
Ci proverò a tradire il miglior rivenditore di riso scotto e pesce crudo di Stoccolma. Chissà se ne saranno all’altezza. Ora vado. Causa pioggia (forse) imminente scatta il piano B. Che non è un piano di fuga. Stavolta.

sabato 6 agosto 2011

H E J H E J


Treno.
Navetta.
Flight DY4358.
Arlanda express.
Di nuovo a casa.
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