ISTANBUL © SARA IZZI |
Ore 16.05. Giornata frenetica, intensa, bellissima. Gioco a ping-pong con un russo del Kazakistan, cresciuto a Buenos Aires e finito in Scozia. Eccolo qui adesso, a minacciarmi con la sua racchetta dall’altra parte del campo. Finisce 1 a 1, in attesa della rivincita. Un sandwich con Nina e Patricia. Invio le ultime mail, spengo il PC, afferro il bagaglio. Ascensore, taxi, airbus e sono in Aeroporto. Posto finestrino 13A, su un volo della Turkish diretto al centro del mondo. Sono sola adesso, ma non lo sarò a destinazione. Con Eve, Anto e Cristina, le mie ex-colleghe di Roma, ci vedremo lì. ISTANBUL a scaldarci il cuore. Meravigliosa come poche. In bilico tra Europa e Asia, tra un Cola e un Kebab. Quattro ragazze italiane al Gran Bazar, che poi è quello della vita. Ho appena allacciato la cintura. Sorriso all’Hostess, sciolto sulla lingua qualcosa che sa di miele. Non c’è nessuno accanto a me. Si parte.
Chiapperi che bella prospettiva...
RispondiEliminaHo finito pochi giorni fa di aggirarmi per le stanze proibite dell'Harem, di partecipare o subire intrighi.
RispondiEliminaSe ti capita prova a dare un'occhiata a 'La sultana bianca'.
Io l'ho trovato un libro molto avvincente.