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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



venerdì 29 giugno 2012

Dante è ROCK

Salvatore frequenta l’ultimo anno alla New York University. È americano, ma conosce la lingua di Dante come pochi in città. Mi parla deli suoi studi di Letteratura Italiana e del master a Firenze che vorrebbe seguire. È in gamba e ha superato tutti i suoi corsi col massimo di voti. Manca poco al giorno della laurea e il suo lavoro, paper, è ormai pronto da tempo. Tutto secondo i piani, se non fosse per quell’ultimo esame che proprio non va.  A preoccuparlo non è tanto la Divina Commedia, ma wish you were here dei Pink Floyd. Il sistema universitario americano prevede di inserire nel semestre, anche materie del tutto diverse rispetto a quelle del proprio piano di studi. Lui pensava di “alleggerire” il carico di lavoro seguendo un corso di chitarra. Ora si ritrova a studiare solfeggio invece di godersi le vacanze. A giorni avrà l’ultimo appello. Speriamo solo che non sia il professore a suonargliele di santa ragione.

Photo by Andy Woodworth 

Pubblicato su A, giugno 2012

venerdì 22 giugno 2012

LORENZO

E poi un giorno mi ha guardata negli occhi. Quasi sapesse dove andare a cercare, qualcosa che appartenesse ad entrambi. Ha sepolto il silenzio, si è inventato un sorriso, ho scattato una foto. Era lì. A ustionarmi il cuore senza chiedere scusa. Le lacrime non bastavano a quell’incendio, ed ero come uno stecco in mezzo al vento che in estate appicca il fuoco ai fusti intorno. Arsa e livida. Alla prima scintilla. Pensavo di sapere dell’amore quanto basta per vivere a lungo. Ora so che cosa è per davvero e vorrei non dover morire più. Il primo passo incerto, quel dentino spuntato, quando mi stringe forte la mano. Che gli racconto del mondo? Cosa deve sapere?  Mi ricorda dei giorni che ero al mare. Con la sabbia tra i capelli, che non badavo alle cose. La pelle rossa, i panini di mamma, gli occhi d’acqua alla sera e il segno del costume che bruciava di più quando tornavo a casa. Così lui, per ora. Che vede tutto per la prima volta. Non parla, eppure dice. E mi racconta di come vanno le cose. La vita è in un biscotto inzuppato. Una macchia, poi il bucato. È il  suo primo compleanno che mi perdo. Tutta questa lunga attesa prima che possa rivederlo.


Photo by Marlin Parr

domenica 10 giugno 2012

Welcome to the jungle

Avete presente i primi passi di una tartaruga sbucata dalla sabbia? Con gli occhi ancora appiccicati dal sonno e la salsedine sulla lingua? Quella corsa sulla spiaggia che non sembra mai finire, un’onda che ripiega indietro e la spinta accanita verso l’acqua?  Così è stato per me. Ora sono in mare.

Ho trovato un centesimo all’incrocio fra 58th e 9av, visto il primo topo in metropolitana, scovato i migliori noodles in un ristorante di Chelsea. Per il resto, che conta, adesso adoro il margarita [quello di Rosarito a Williamsburg] e la very berry cake di Starbucks. Non c’è nulla di meglio che andare da sola, con Creep nelle cuffie e il vento di una città nuova a seccare le labbra.
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