Come molti miei coetanei a digiuno dal posto fisso, alle prese con orari flessibili ed impieghi part-time, anch’io quest’anno riciclo le ferie: mi prendo una pausa per lavorare. Protezione spf 50, bikini ed occhiali da sole, la mia divisa non richiede altro. Sette e 11 anni l’età dei miei datori di lavoro per i quali ho preso un volo di sei ore dall’Italia. Non c’è sveglia o orario stabilito. La giornata è scandita da una serie di tuffi in piscina e gelati assaporati all’ombra di una palma.
A pochi passi, l’acquario più grande d’Arabia. Squali, razze e pesci scorpione sfilano ogni giorno minacciosi dall’altra parte del vetro. Mario resta incantato dai delfini. Mary prende accordi con l’istruttore per l’immersione nelle vasche. Io per un po’ faccio fatica a lasciarmi andare. Ad abbandonarmi all’idea che non c’è treno da prendere, nessuna pratica d’ufficio in sospeso. Poi slaccio l’orologio e raggiungo i piccoli in acqua. Prima avrei saputo tutto sul moto delle onde, ora so come cavalcarle.
Pubblicato su A, num. 34, agosto 2011
Surfing, finally.
RispondiElimina7
mi piace moltissimo quello che scrivi
RispondiEliminae come
anch'io sono tata perennemente in viaggio..ma la vivo diversamente da te..io leggo poesie suicide e scrivo testi pornografici, malgrado i gelati e le piscine
RispondiEliminaBentrovata...spero che non ti sei bruciata..;)un abbraccioooooo....
RispondiEliminaBello lasciarsi completamente andare senza pensare a nulla!
RispondiEliminaciao, posso chiederti qualche informazione sull'immagine pubblicata nel post di venerdì 19 agosto 2011 "Piccole tate crescono"? Grazie!
RispondiEliminaCerto, si chiama "Revenge of the goldfish” di Sandy Skoglunded è la copertina del libro della Mazzantini "Venuto al mondo".
RispondiEliminaA presto, Sara.
Ecco dove l'avevo già vista ;)
RispondiEliminaGrazie mille e complimenti per il blog. Cristina