Secondo le ultime statistiche dell’Unione Europea, la Svezia è tra i paesi che destinano il maggior contributo pubblico alla ricerca e allo sviluppo. Circa il 4% del suo prodotto interno lordo, infatti, finisce nelle casse di musei, circoli artistici e scuole. La notizia non mi coglie di sorpresa. Ne prendo nota mentre sorseggio un cappuccino sulla terrazza panoramica del Kulturhuset. Un palazzone in vetro adibito a “Casa della Cultura”. “Investiamo nei piccoli per un futuro grande” è lo slogan che giganteggia sui muri dell’edificio. Cinque piani di spazi dedicati alla lettura, allo svago e all’arte. Dal teatro, con rappresentazioni di opere contemporanee, alle gallerie fotografiche, dalla sala degli scacchi, alla biblioteca di fumetti manga. Al pianoterra c’è una fornita emeroteca. Da qui passo in rassegna i quotidiani del mondo senza spendere un soldo. Leggo anche che in Italia l’Accademia della Crusca è a rischio chiusura. Scuoto la testa. Non vedo l’ora di voltare pagina.
Pubblicato su A, num. 38, settembre 2011
Mah, se penso che il museo della danza verrà accorpato ad un altro perché non ci sono fondi...
RispondiEliminaAlex
siamo proprio alla frutta..
RispondiEliminaalla fine l'accademia della crusca l'hanno salvata, ma tutta la cultura è senza una reale programmazione
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