Si chiama Moreno ed è l’ultimo
fenomeno lanciato dai talent. Ha ritmo da vendere, il piglio risoluto di chi la
sa lunga e la battuta sempre pronta. In poche parole è un rapper. Una sorta di
trovatore moderno, mai a corto di rime taglienti. Le mie colleghe sono tutte
d’accordo: “Il ragazzo farà strada”, dicono. Più che altro la troverà spianata.
Da Fabri Fibra ai Club Dogo, non c’è radio che non trasmetta pezzi sincopati di
rapper nostrani. A contendersi la hit del momento, però, ci sono rivali
temibili. Altro che rap: nella stagione dei fiori d’arancio, a farla da padrone
sono gli stornellatori. Cantanti più o meno improvvisati, e non sempre
dall’ugola d’oro, che “portano la serenata”. Vestiti da Rugantino, si appostano
sotto il balcone della futura sposa e intonano canzoni d’amore fino a notte
fonda. Il repertorio è sempre lo stesso, per la gioia del vicinato. “Ciumachella
de Trastevere” non sarà il nuovo tormentone: per ora di sicuro è un tormento.
Pubblicato su A, giugno 2013
Il rap è qualcosa di diverso dalla musica, è una comunicazione di basso profilo basata su ritmo e assonanze. Chiamarla musica è arrampicarsi sui vetri.
RispondiEliminaTiriamo fuori i vecchi vasi da notte ?
RispondiEliminaAhah, sarebbe il caso! ;)
RispondiEliminaOmmioddio ommioddio!! Ma il rock, quando risorgerà???
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