E poi un giorno mi ha guardata
negli occhi. Quasi sapesse dove andare a cercare, qualcosa che appartenesse ad
entrambi. Ha sepolto il silenzio, si è inventato un sorriso, ho scattato una
foto. Era lì. A ustionarmi il cuore senza chiedere scusa. Le lacrime non
bastavano a quell’incendio, ed ero come uno stecco in mezzo al vento che in estate
appicca il fuoco ai fusti intorno. Arsa e livida. Alla prima scintilla. Pensavo
di sapere dell’amore quanto basta per vivere a lungo. Ora so che cosa è per
davvero e vorrei non dover morire più. Il primo passo incerto, quel dentino
spuntato, quando mi stringe forte la mano. Che gli racconto del mondo? Cosa
deve sapere? Mi ricorda dei giorni che
ero al mare. Con la sabbia tra i capelli, che non badavo alle cose. La pelle
rossa, i panini di mamma, gli occhi d’acqua alla sera e il segno del costume
che bruciava di più quando tornavo a casa. Così lui, per ora. Che vede tutto
per la prima volta. Non parla, eppure dice. E mi racconta di come vanno le cose.
La vita è in un biscotto inzuppato. Una macchia, poi il bucato. È il
suo primo compleanno che mi perdo. Tutta
questa lunga attesa prima che possa rivederlo.
Photo by Marlin Parr
La vita è tutto questo....gioie, dolori, apprensioni....buona vita!
RispondiEliminami piace molto come e ciò che scrivi: lo trovo profonfo.
RispondiEliminahttp://nonsidicepiacere.blogspot.it/
Sarè mi fai commuovere troppo Sto piangendo a dirotto, sei una forza! <3
RispondiElimina-Melissa.
Lorenzo dev'esser fiero di avere una zia come te.. E so che gli imparerai molto!!! Buon compleanno, piccolo!!!
RispondiEliminaChe bella zeppola in quelle manine!
RispondiEliminaTi ho scoperta su donna con fuso, ho già sbirciato un po' del tuo mondo delicato, ti seguo da Lisbona! ciao.