Avete presente i primi passi di una tartaruga sbucata
dalla sabbia? Con gli occhi ancora appiccicati dal sonno e la salsedine sulla
lingua? Quella corsa sulla spiaggia che non sembra mai finire, un’onda che
ripiega indietro e la spinta accanita verso l’acqua? Così è stato per me. Ora sono in mare.
Ho trovato un centesimo all’incrocio fra 58th e 9av, visto il
primo topo in metropolitana, scovato i migliori noodles in un ristorante di Chelsea.
Per il resto, che conta, adesso adoro il margarita [quello di Rosarito a
Williamsburg] e la very berry cake di Starbucks. Non c’è nulla di meglio che
andare da sola, con Creep nelle cuffie e il vento di una città nuova a seccare le
labbra.
CHE MERAVIGLIAAAAAA : D
RispondiEliminaTra qualche settimana sarò nella tua stessa situazione! I can't wait - ti leggo e m'identifico :-)
RispondiEliminaÈ bello andare alla scoperta di nuove realtà e nuove emozioni.
RispondiEliminaUn abbraccione
serve l'occhio dellA TIGRE
RispondiEliminaQuanto vorrei starti addosso in alcuni momenti di questi tuoi racconti vivi.
RispondiEliminaSto adorando i tuoi post newyorkesi. Che dire, mi sono sentita tartaruga anch'io quando mi sono trovata a Times Square circondata da cartelloni pubblicitari luminosi...e non sai quanto invidio (nel senso buono del termine) chi può dire che quella città gli appartiene anche solo per una briciola :) Ci ho davvero lasciato il cuore!
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