Non ho da dirvi più di poche parole.
Le sole che possano farvi intendere come me la passo in questi caldi giorni svedesi.
Non avevo messo in conto di poter tornare a provare tanta leggerezza.
Tanto piacere nello stare assieme agli altri, o da sola tra gli alberi.
Come se mille fuochi molesti mi avessero sorpresa in un istante feroce e fossi tornata per la violenza di quell'ustione allo stato liquido. Sciolta. A fluire d'argento. Di nulla ho bisogno ancora. Di niente sento la mancanza. In me vado riscoprendo la stagione delle viole.
e grazie a te per il dono stesso della riscoperta (della stagione)(delle viole).
RispondiEliminaciao, giampaolo
bene, così a stoccolma stai calma :-)
RispondiElimina...quello che non ho è quel che non mi manca....che magnifiche sensazioni
RispondiEliminaAdesso ho scoperto pure questo tuo modo di scrivere intriso di poesia, piacevolissimo e dal gusto moderno.
RispondiEliminaAdesso è sicuro che tornerò :)