Trovarsi sulla porta di casa e accorgersi di non avere le chiavi è un problema. Se poi siete in Svezia, con 17 gradi sotto lo zero, allora è una tragedia. È venerdì sera e dopo aver cenato fuori, io e le mie amiche decidiamo di rincasare. L’Istituto che ci ospita, nel bel mezzo del quartiere diplomatico, è vuoto. Il Direttore è a Parigi e il resto del personale già via per il week-end. Così ci ritroviamo sole, davanti ad un portone chiuso, con i piedi affondati nella neve tentando di escogitare qualcosa. E mentre Laura si dà da fare al telefono, io e Vanessa perlustriamo la zona in cerca di aiuto. Poi all’improvviso, ormai stremate dal freddo, la sagoma di un uomo. Si chiama Diego ed è il custode storico dell’edificio. Ha attraversato per noi la città e finalmente ci fa entrare. Impieghiamo un po’ per riprendere colore, e lui divertito inizia a riderci su: “Questa volta l’avete scampata” dice, ed ha ragione. Noi intanto, per la prossima sapremo già chi chiamare.
4 anni fa