
A Dubai.
Per lavoro o forse no.
Tata di Mario e Maria Francesca.
A spasso per la città.
Mano nella mano.
Abbiamo offerto al dio Cupido "quello della freccia dell'ammore" un castello di conchiglie viola e due torri normanne sentinelle del tempo.
Ho fatto finta di svenire in acqua ripetute volte purché accorressero felici in mio soccorso.
Mangio patatine fritte e watermelon juice. Datteri e chocopops senza latte a colazione. Una dozzina di ringo prima di andare a dormire. Il più piccolo mi insegna a tenerli in bocca interi fino a farne una schifosa poltiglia succosa.
Fichissimo!
Eh sì, "Fichissimo" e "Scialla" li ho aggiunti al vocabolario.
Tengo il costume bagnato sotto i vestiti perchè fa figo e posso rituffarmi in piscina appena finito il pranzo. Fantastico con loro di solcare i mari dei Caraibi su una barca a vela, nonostante annaspiamo in tre su un materassino sgonfio verde bottiglia.
Ho spento il cellulare e non ho altro per la testa in questi giorni se non una gran voglia di lasciar correre tutto, non preoccuparmi di niente, perché nulla potrei avere adesso per essere felice. Ho due formidabili compagni d'avventure con la pelle scottata e qualche dente che penzola già.