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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



giovedì 15 settembre 2011

8372


[...]
Credono forse
davvero
che siamo vivi
noi che stiamo qui
e da questo luogo
parliamo così
come se davvero fossimo vivi
Davvero pensano che si chiami salute
davvero pensano che si chiami ragione
ciò che in noi è rimasto
della salute e della ragione di un tempo?

Non vedono, non sentono forse
non sanno forse che noi,
quelli rimasti, siamo più morti di tutti
i nostri morti, e che qui oggi, con la loro voce,
la voce dei nostri morti, dalle loro gole,
gridiamo e con il loro grido - noi parliamo?

Non ci permettete di
guardare al passato!
E noi non lo guardiamo, ma è lui a guardarci!

Voi dite:
guardate al futuro!

Ma noi, nessun
futuro in nessun luogo
riusciamo a vedere
né vediamo che lui
con un sol occhio
guardi noi
e neppure che ci veda
e che di noi si preoccupi
.

da Le lacrime delle madri di Srebrenica
di Abdulah Sidran


Vi è capitato mai di passare oltre? Di attraversare la strada alla vista di un vecchio scalzo col berretto pieno di spiccioli rosa? Di far finta di niente? Di tacere una verità importante per convenienza? Alzare il volume delle cuffie per seppellire le urla della coscienza?
Che male che fa a me, ogni volta.
Mi lacera e dilania e brucia come sale su una ferita liquida che arde.


In Bosnia si continua ad aspettare.

5 commenti:

  1. Si dovrebbe di più.. non ci capisco niente di questo pazzo mondo. priorità al red carpet, allo scoop dell'estate.. e di genocidi e guerre inutili non si parla mai..
    Si tace per non urlare

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  2. Mi piace il tuo blog. Affinità. Ti seguo.

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  3. Ha un sapore forte questa poesia dedicata alle madri di Srebrenica

    Le nostre città sono piene di invisibili, non li vediamo o cerchiamo di non vedere per durezza, per autodifesa, per paura di sentirci impotenti di fronte al loro problema. Il primo passo forse non è dargli uno spicciolo in più, ma guardarli, accennare un saluto, fargli capire che li si è visti e si è vista in loro la persona prima che il mendicante

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  4. @la stanza in fondo agli occhi: forse hai ragione, anzi sono sicura che è così!

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