
Quando scendo dal treno, la cosa che più mi sorprende è il silenzio. Il centro è a soli 10 minuti, eppure il traffico qui non risuona. Hammarby Sjostad per gli svedesi è un vanto. Convertire il distretto industriale nel quartiere ecologico più all’avanguardia del mondo non è da tutti. Gli autobus sono elettrici. L’acqua del lago Malaren e i pannelli solari sulle facciate delle abitazioni forniscono energia elettrica sufficiente. Mentre i rifiuti, riciclati o avviati a combustione, producono calore necessario per il riscaldamento domestico. Passeggio scalza sul pontile e penso a quanto mi piacerebbe vivere qui. Tutto è pulito, rinnovabile, sostenibile. L’unica cosa poco sostenibile è l’affitto medio di un appartamento. Qui essere al verde costa.
Pubblicato su A, num. 43, ottobre 2011