Sono arrivata in un giorno di
pioggia. A stomaco vuoto, con l’influenza. Ho dormito come un sasso, risucchiata
dal piumone di un letto appena fatto, di un hotel del centro. Una tisana calda, la sveglia puntata e la
tv accesa, che mi tenesse compagnia, durante un sonno profondo, profondo, profondo.
Ho stretto forte la mano e sorriso, cercando di non arrossire. E poi ho ripreso
la strada. Due voli, uno scalo, un treno mancato, fino a casa. La solita
stanza. Ho aspettato lunedì. Che il lunedì cambia la vita. Mi hanno fatto
sapere. A quanto pare è andata. Le dimissioni, la firma sul nuovo contratto. Millecentoventisei
fobie scatenate in un istante. Una reazione allergica agli addii. Un trasloco
da organizzare, una città nuova. Un’avventura che parte. E io che vado
via. Che ci provo. Che se non ora quando. Che vi porto tutti con me. A Edimburgo.
4 anni fa