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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



martedì 30 novembre 2010

C'è ancora qualcosa di democratico in questo paese.
Cosa?
Un palazzo di cemento impastato a sangue.
Cioè?
Un palazzo di cemento impastato a sangue.
Ok, ma non ti seguo.
Un condominio qualunque. Hai presente?
Certo che ho presente.
Un sali e scendi di scale con le buste della spesa, una chiacchiera sulla porta, il cane del vicino che ti piscia sul tappeto e tu che campi a oltranza.
Ho presente. Ma questo è democratico?
Lascia stare. Il pianerottolo semmai è diplomatico.
Cosa è democratico allora?
Il tetto.
Il tetto?
Il tetto. E pure il quinto piano.
Non capisco. Parla chiaro.
Allora ascolta: quando vorrai farti sentire sali in alto.
E cosa faccio?
Decidi.
Cosa?
Se alzare la voce o abbracciare il silenzio.
Parli dei ricercatori?
Parlo di te e di me. Di una generazione fantasma che osa ancora sperare, e di un uomo vinto dalla malattia che ha smesso da tempo. Qualcuno si arrampica, qualcun altro si lascia cadere.
Capisco.
Puoi far sentire quanto ci tieni e quanto non ci tieni più.
Quindi salgo sul palazzo.
Sali sul palazzo.
Sai che forse hai ragione?
Ho sempre ragione.
Ma così non sei molto democratico.
Non ho mai detto di esserlo.

6 commenti:

  1. ciao Sara davvero intenso questo scritto... se posso chiedertelo anzi lo stö giä facendo lo hai scritto tu ?

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  2. Ciao Beatrice, sì, l'ho scritto io..
    Grazie per il tuo messaggio!!

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  3. Ieri, invece, hanno ultimato il mio tetto nuovo dopo più di dieci giorni di lavori. Di questi tempi è simbolico. Ed altamente, materialmente, spiritualmente, oligarchico. Che regga per un bel pò....

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  4. Certo che reggerà, un abbraccio Laura* !!

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  5. fai davvero riflettere.. complimenti :)

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  6. interessante. io per esempio ho sempre considerato le pulizie di casa un gesto SOCIALISTA!

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