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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



lunedì 9 settembre 2013

In love.

Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando — nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. 

Marcel Proust.
Photo by Ralph Morse - Hyde Park, London, 1944 


2 commenti:

  1. Mi spinge a una riflessione, ma è una tortura infinita: amiamo l'impossibile? Ciò che ci scappa tra le mani? E perché non cerchiamo invece di acciuffarlo, una volta per tutte?

    Ciao Kylie!

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